libertà Fondamentali

Senza bambini, non c’è futuro e non c’è memoria del passato

"Un bambino è una persona piccola, con piccole mani, piccoli piedi e piccole orecchie. Però loro sono il futuro, loro con le loro piccole mani e con i loro piccoli piedi, sono la ricchezza di un Paese, il futuro di un Paese dipende dai loro fanciulli. La luce di una casa è il bambino, il profeta islamico, diceva che, in una casa in cui non c'é un bambino, non c'è benedizione. I bambini, hanno diritto al gioco, allo studio, ad una buona qualità di vita, ma in Afghanistan, i bambini devono lavorare, non devono studiare, devono soffrire, non devono stare tranquilli, devono andare a lavorare con lo stomaco vuoto, non devono mangiare bene, devono dormire per strada, non devono avere un letto comodo. Perché? Tutto ciò, ma perché? La risposta è semplice. Perché sono nati in un paese sbagliato, perché sono nati in Afghanistan, perché sono nati in un paese in cui l'essere umano, non esiste nella propria dignità di uomo, di donna e di fanciullo. La parola Afghanistan spaventa gli adulti, figuriamoci i piccoli, che vivono in un paese del genere. L'Afghanistan, è un paese in cui un bambino cresce senza padre perché l'ha perso in guerra, un bambino in Afghanistan deve lavorare dalla mattina alla sera e, mangiando un panino, accompagnato ad una bottiglia d'acqua, salva la sua famiglia. Essere un bambino in Afghanistan è una sofferenza. In Afghanistan, esistono delle bande mafiose che abusano dei bambini, distribuiscono droga, rubano e piantano bombe. Ai bambini veniva insegnato, nell'immediato, l'utilizzo delle armi. I talebani erano bambini, ma adesso sono terroristi, perché hanno perso i loro padri in guerra e hanno dovuto lavorare per poi associarsi alle bande criminali, perché davano loro, da mangiare e soldi. Spero che in futuro, per i bambini, essere tali, non sia una colpa, spero che vivano tranquilli e che non siano più costretti a lavorare." Alla luce di tali considerazioni, rammentiamo che la Costituzione italiana, ripudia la guerra come mezzo di offesa alla libertà dei popoli. Pertanto, è fondamentale evidenziare l'importanza del diritto internazionale umanitario, affinché tuteli in egual modo, le categorie fragili, sia nei conflitti internazionali che interni, esprimendo la necessità di acuire la normativa inerente il diritto internazionale umanitario. Si auspica, tuttavia, nell'intervento dirimente, dell'Agenzia Europea dei Diritti Fondamentali, per la sensibilizzazione circa questioni cruciali, quali il diritto all'assistenza, allo studio e alla promozione dei diritti fondamentali, in senso ampio, in ossequio alla solidarietà tra popoli. Ricordiamo che i minori radicalizzati, provenienti da contesti migratori, tra i 15 e i 18 anni, si avvalgono dello statuto di combattente, esercitando così il diritto di utilizzare la forza e anche di uccidere, diventando a loro volta, obiettivi militari e oggetto di attacchi diretti. L'art.147 della Convenzione di Ginevra, considera grave infrazione, costringere i civili a prestare servizio nelle forze armate della potenza nemica. Addirittura, la violenza sui minori, prevede che in caso di unione sessuale con una bambina non ancora matura, non vi sia alcuna sanzione da parte dei malikiti. La Dichiarazione sulla protezione delle donne e dei bambini nelle emergenze e nei conflitti armati è stata proclamata dall'Assemblea Generale con risoluzione 3318/'74 e la tutela dei minori è prevista dalla Dichiarazione sulla protezione dei Fanciulli nei conflitti armati. C'è un tempo per giocare e un tempo per crescere ma, non è mai il tempo per fare degli esseri umani un gioco da guerra. Francesca Accetta Sayedagha Qeyam